Emily Dickinson nacque a Amherst, Massachusetts, il 10 dicembre 1830, nella casa costruita dal nonno paterno. In quella stessa casa morirà, il 15 maggio 1886, dopo avervi trascorso la maggior parte della vita. Il fratello William Austin è nato un anno prima e due anni dopo nascerà la sorella Lavinia (Vinnie). La vita di Emily avrà un destino strettamente intrecciato a quello dei fratelli. Quando, nel ’56, Austin si sposa, il padre gli fa costruire una casa accanto alla propria. La moglie di Austin è Sue Gilbert, con la quale Emily già intratteneva un’appassionata amicizia. Nel 1858 inizia l’amicizia di Austin e Sue con i coniugi Bowels. Emily si lega molto a loro e a un’altra amica di Sue, Kate Anton Scott. Da quell’anno la produzione poetica diventa molto fluente, e raggiunge il suo massimo nel 1862. In quello stesso anno Emily apre una fitta corrispondenza con Thomas Wentworth Higginson, giornalista e scrittore, al cui giudizio sottoporrà una serie di cento poesie che egli le sconsiglia di pubblicare. Dal 1864 si confina nella propria stanza. Rifiuta di vedere estranei, veste solo di bianco, tutta chiusa in una sua avventura interiore registrata nelle liriche e nelle lettere. Alla morte di Emily, Vinnie che ha vissuto con lei fino all’ultimo, troverà nella camera, accuratamente raccolte in fascicoli, un’enorme quantità di liriche. Delle 1770 che l’edizione critica di Thomas H. Johnson ne ha ordinate nel 1955, solo sette erano state pubblicate in vita.