Moncef Ghachem è nato nel 1946 a Mahdia, in Tunisia, da un’antica famiglia di pescatori. Giornalista, cronista e critico letterario tuttavia la sua espressione fondamentale è la poesia, la sua voce risuona forte e innovativa in particolare nella contemporanea poesia tunisina d’espressione francese. Una poesia è intimamente legata al richiamo del mare, il suo “libro aperto”. Jean Déjeux che è stato uno dei maggiori critici della letteratura magrebina d’espressione francese lo definì “grande poeta dalla parola esigente e corrusca”. Ha pubblicato raccolte di poesie: Cent mille oiseaux (Paris, 1975), Car vivre est pays (Caractère, Paris 1978), Cap Africa (L’Harmattan, Paris 1987), Nouba (L’Or du temps, Tunis 1997), Orphée (MEET, Saint-Nazaire 1997) e un racconto autobiografico: L’épervier-nouvelles de Mahdia (S.P.M., Paris 1994), che ha ottenuto il premio Albert Camus 1994 (Mention Découverte). Gli è stato altresì conferito il premio Mirabilia della poesia francofona (Roc Amadour, 1997) e il Prix International de Poésie de Langue Française Léopold Sédar Senghor (Mention Spéciale), Paris 2006.