Kalju Kruusa
La quinta ruota di scorta
cura e postfazione di Maarja Kangro
Una delle voci più originali, colte e ironiche della letteratura estone di oggi.
"Forse la poesia è la coda perduta dell’uomo?" propone in un saggio Kalju Kruusa. Per presentarlo, conviene forse cominciare dal nome: in realtà, Kalju Kruusa esiste esclusivamente nel mondo letterario, è lo pseudonimo di Jaanus Valk. Benché “Kalju Kruusa” suoni come un nome estone, senza alcuna evidente allusione a uno pseudonimo, si tratta di un gioco verbale significativo. In estone, “kalju” vuole dire “scoglio” e “kruus” significa “ghiaia” (“kruusa” è il caso genitivo della parola), quindi il poeta ci si presenta con un nome antitetico: come uno scoglio di ghiaia.
Maarja Kangro dalla postfazione
Caratteristico della sua poesia è che il gioco sfaccettato dei significati, i paradossi logici della vita o le analogie sorprendenti tra cose e fenomeni si rivelino nel quotidiano, nei dettagli apparentemente domestici e consueti.
PESUPESU mu sees keerab – kuigi pealtnäha aimub kasinana ainult kerget ihuvärinat – mus kohub ja keeb ja kobrutab südame mullistus seisan pesumasinana – ise kartes oma närunenud südame kärinat – tegelt ma määrivast peast suudki lahti teha ei tahaks seisan pesumasinana – pean oma käärivast südamest välja saama mädaplekid oma sügaviku musta pesu eluelu sita ja pasa – siis äkki jääksin hästi tasa |
IL BUCATO mi gira lo stomaco – anche se da fuori non si vede altro che un leggero tremolio di carne – dentro di me bolle e gorgoglia e freme il fermento del cuore sono come una lavatrice – che trema da capo a piedi per la paura che si stracci il suo cuore logoro – infatti da sudicio non vorrei nemmeno aprire la bocca sono come una lavatrice devo svuotare il mio cuore che va a male dalle macchie di marciume dai panni sporchi del mio abisso dalla merda del vivere – allora forse starei zitto |
Pagine: 70 | ISBN: 9788866830092 | ISBN-A: | Prezzo: € 10,00 Acquista
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