Maarja Kangro
La farfalla dell'irreversibilità
La voce di Maarja Kangro risuona in un paesaggio desolato. Il suo linguaggio aspro, esplicito, ironico, nel rendere il male palese e banale, intende esorcizzarlo.
... Intende esorcizzare la paura. Non è detto che un evento negativo sia appena avvenuto, non è detto che di lì a poco accadrà, e tuttavia la sua minaccia incombe, si approssima passo dopo passo, strofa dopo strofa. Come se prefigurando l’evento si potesse fermarlo, fermare il tempo, l’irreversibilità dell’accaduto. Forse ognuna di queste poesie di Maarja Kangro può essere letta come un sintetico, balenante trattato di filosofia pessimista. Un breve sorriso laterale commenta con lucida amarezza la non schivabile crudeltà dell’esi ste re. Non ce ne sono esplicite tracce, ma ugualmente ci colpisce come evidente, la risonanza di una categoria, in certo ambito, universale: ci sembra d’ascoltare una voce leopardiana. Non certo il Leopardi dei Canti, perché qui ogni liricità è assente, o meglio, per identificare il gesto che l’aggredisce, bruscamente spazzata via. Ma si avverte un’affinità, in contesti che più di due secoli separano, con il Leopardi delle Operette. Anche queste poesie sono brevi racconti, scritti in uno stile in cui ogni parola è essenziale e aguzza, simile a uno spartito musicale in cui nessun sospetto di sentimentalismo o di superstiziosa consolazione abbia cittadinanza.
Piera Mattei dalla Nota critica
PÄEVALILL Ah, Päevalill, närtsinud lill, impeeriumi sugulane! Ma olin pikalt ära ja nüüd sa oled longus. Vaasipõhjas on veel vett, aga sina tahtsid imetlust nagu minagi, ja see peab aina kasvama, et söönuks saaksime. Ent aeg teeb aina uusi avausi ja liikumine uusi lõikeid, ja neid ei jaksa lõpuks keegi täita, ja ühel hetkel jäävad nälga elajad-impeeriumid ja pudenevad kõik. Sa vaene lilleke, su safranpuru. Suur Krõmps käib iga päev ja kõik laibad on puuduliku imetluse tagajärg. |
IL GIRASOLE Ah Girasole, fiore appassito, parente dell’impero! Sono stata via a lungo, e adesso ti sei chinato. C’è ancora acqua nel vaso, ma tu volevi l’ammirazione, come me, e quella deve sempre crescere perché noi possiamo nutrirci. Ma il tempo ritaglia sempre aperture nuove, e il movimento causa ferite nuove, e alla fine nessuno può riempirle, e a un certo punto saranno affamati bestie-imperi, e cadranno tutti. Fiore, poveretto, e la tua polvere zafferano. Il Big Crunch accade ogni giorno e tutti i cadaveri sono esiti di un’ammirazione mancata. |
Pagine: 56 | ISBN: 9788890481826 | ISBN-A: | Prezzo: € 10,00 Acquista
Ne hanno parlato...