Emily Brontë nacque il 30 luglio 1818 a Thorton nello Yorkshire, penultima di sei figli – un solo maschio, due sorelle morte nella preadolescenza (Brontë è il cognome che il padre, il pastore Patrick Brunty, volle assumere in omaggio all’ammiraglio Nelson, duca di quell’assolato borgo etneo, ormai associato, per la successiva fama letteraria delle sorelle Brontë, a brumosi paesaggi nordici).
Emily è considerata la più originale delle tre scrittrici Brontë – Charlotte, la maggiore, Anne la più piccola – una vera interagente trinità, naturalmente dotata per l’invenzione letteraria e convinta dell’importanza dell’espressione artistica. L’unico amato fratello, anche lui pittore e scrittore, ma di temperamento più debole, morirà per abuso di alcool e droga, nel settembre 1848. Emily che si raffredda al suo funerale, per le complicazioni della tisi (malattia che porta via precocemente tutte le donne della famiglia), muore nel dicembre dello stesso anno, a soli trent’anni.
Ha scritto poesia fin da giovanissima. Delle circa duecento liriche che ci ha lasciato – di cui solo una piccola parte pubblicate in vita – alcune sono il nucleo di un poema di guerra e d’amore mai concluso, dove persino le generali linee narrative risultano incerte. Pubblicò insieme alle sorelle sotto pseudonimo Poems by Currer (Charlotte) Ellis (Emily) and Acton (Anne) e col suo nome – dopo indugi – il famosissimo, intenso romanzo Cime tempestose.

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