Lu Xun, pseudonimo di Zhou Shuren, nasce nel 1881 a Shaoxing, nella provincia agricola dello Zhejiang. Dopo il diploma presso la Scuola Militare, nel 1901 viene inviato per un corso di perfezionamento in Giappone dove nel 1904 decide d’iscriversi alla Scuola di Medicina di Sendai. Nel 1906, lasciati inconclusi gli studi di medicina, torna a Tokio, convinto che la priorità assoluta non sia curare gli uomini ma farli progredire culturalmente. Si dedica da allora alla letteratura. Traduce dal giapponese autori contemporanei inglesi, francesi e russi. In Cina, dove è tornato definitivamente nel 1909, nel 1911 è proclamata la repubblica. Lu Xun ricopre incarichi d’insegnamento e culturali nella sua provincia, ma i dissensi con i nuovi potenti lo costringono a trasferirsi a Pechino. Qui, nel 1918 scrive e pubblica il primo di una serie di racconti, il Diario di un pazzo, in una lingua “parlata” di altissimo livello, secondo le idee propugnate dalla rivista «Gioventù Nuova», a cui collabora. Dopo i massacri del 1927 si trasferisce a Amoy, a Canton e infine a Shanghai, dove muore nel 1936. All’infuori delle traduzioni lascia due raccolte di racconti (Alle armi e Fiori del mattino raccolti la sera ), una di prose poetiche (Erbe selvatiche), una di ricordi, una di articoli di critica letteraria, otto di saggi brevi e un Sommario della storia della letteratura cinese e alcune poesie, scritte durante l’intero arco della vita. La sua figura e la sua opera sono di assoluto spicco nella storia letteraria cinese del Novecento.