Maria Luisa Spaziani, una delle voci più importanti della poesia italiana contemporanea, che nella sua casa romana racconta, tra una sigaretta e l’altra, ripercorre le “tappe” principali della sua formazione culturale e letteraria, dagli esordi, giovanissima, come giornalista e direttrice della rivista “Il Girasole”, subito ribattezzata “Il Dado”, al rapporto d’amore con Elémire Zolla, all’incontro e al sodalizio intellettuale e di affettuosa amicizia con Eugenio Montale; o la scrittrice Rosetta Loy che con, “voce bionda e chiaroscurata”, rievoca il periodo dell’infanzia e giovinezza trascorse a Mirabello, tra le colline del Monferrato, nella grande casa di famiglia del romanzo Le strade di polvere; o la Torino odiata e poi amata di Lidia Ravera e quella che “esprime l’idea piemontese del decoro”di Ernesto Ferrero. Questo e altri articoli di giornalismo culturale di alto livello, nati da interviste fatte da Giovanni Tesio a nomi famosi della cultura italiana del secondo Novecento, sono diventati un interessante libro, Altri piemontesi a Roma, edito da Gattomerlino, che è stato presentato con successo a Como il 20 gennaio da La Casa della Poesia di Como presso l’Associazione G. Carducci. Giovanni Tesio è critico letterario, filologo, scrittore, ordinario di Letteratura Italiana all’Università del Piemonte Orientale “Avogadro, per anni prestigiosa firma dell’inserto Tuttolibri del quotidiano La Stampa. L’attenzione dell’autore si è focalizzata su personaggi di spicco della letteratura del secondo Novecento che, direttamente o indirettamente hanno avuto un forte legame con il Piemonte; alcuni di loro hanno vissuto o ancora vivono nella Capitale. Al Piemonte, sua terra d’origine, l’autore è legato da un amore che trapela da molti suoi libri, dal ritmo e dalla musica delle poesie in dialetto che lui stesso compone, perfino da una leggera inflessione del suo forbito eloquio. È per questo che, come scrive Piera Mattei nella prefazione, l’autore registra in modo attento e addirittura meticoloso la geografia dei luoghi, la natura, i nomi delle strade attraversati durante la vita dai personaggi intervistati. Perché il fil rouge che lega il racconto della propria esperienza di vita e di scrittura di ogni autore è proprio l’importanza che il paesaggio, mediato dalla memoria, ha avuto nelle loro opere, dove la realtà diventa “metamorfosi linguistica”, secondo una definizione di Salvatore Ritrovato. Non solo: ognuno di loro è ritratto anche nei movimenti del corpo, nelle espressioni del viso, nell’inflessione della voce e nel modo di vestire, tanto che al lettore sembra di essere a volte lui stesso ad intervistare, coinvolto nelle intense esperienze e storie di vita degli autori.
Laura Garavaglia